Lago Dei Cigni 250x300

Il Lago dei Cigni, ovvero il Canto – Balletto di Roma con Carola Puddu

Luciano Carratoni presenta Il Lago dei Cigni, ovvero il Canto. Nuovo allestimento 2023, liberamente ispirato a Il Lago dei Cigni e all’atto unico di Anton Čechov Il Canto del Cigno.

 

Cigno Nero Carola Puddu 

Cigno Bianco Roberta De Simone 

Coreografia e regia Fabrizio Monteverde

Musiche P.I. Čajkovskij

Costumi Santi Rinciari

Light designer Emanuele De Maria

Costumi realizzati da Opificio della Moda e del Costume

Realizzazione maschere Crea FX effetti speciali

 

 

PRESENTAZIONE

 

Tra le suggestioni di una favola d’amore crudele e i simboli di un’arte che sovrasta la vita, Fabrizio Monteverde reinventa il più famoso dei balletti di repertorio classico su musica di P. I. Čajkovskij, garantendo quell’originalità coreografica e registica unica che da sempre ne caratterizza le creazioni e il successo.

 

Capolavoro del balletto, sintesi perfetta di composizione coreografica accademica e notturno romantico, di chiarezza formale e conturbanti simbologie psicoanalitiche, Il Lago dei Cigni è una favola senza lieto fine in cui i due amanti protagonisti, Siegfried e Odette, pagano con la vita la passione che li lega. Una di quelle “favole d’amore in cui si crede nella giovinezza” avrebbe detto Anton Čechov, scrivendo nell’atto unico Il canto del cigno (1887) di un attore ormai vecchio e malato che ripercorre in modo struggente i mille ruoli di una lunga carriera.

 

Con dichiarata derivazione intellettuale dallo scrittore russo, il Lago di Monteverde trova ne Il Canto il proprio naturale compimento drammaturgico e in un percorso struggente di illusioni e memoria porta in scena un gruppo di “anziani” ballerini che, tra le fatiche di una giovinezza svanita e la nevrotica ricerca di un finale felice, ripercorrono gli atti di un ulteriore, “inevitabile” Lago. Persi tra i ruoli di una lunga carriera, i danzatori stanchi di un’immaginaria compagnia decaduta si aggrapperanno ad un ultimo Lago, tra il ricordo sofferto di un’arte che travolge la vita e il tentativo estremo di rimandarne il finale.

 

Individualità imprigionate in una coazione a ripetere, sabotatori della propria salvifica presa di coscienza oltre i ruoli di una vita svanita, gli interpreti ripercorreranno la trama di un Lago senza fine, reiterandovi gesti e legami nella speranza straziante di sopravvivere al finale di una replica interminabile. Condannata ad una perenne metamorfosi, donna a metà tra il bene e il male, Odette/Odile sarà cigno e principessa, buona e crudele, amante fedele e rivale beffarda. Metafora di un’arte che non conosce traguardo, cercherà se stessa in un viaggio tormentato d’amore, tradimento, prigionia e liberazione. In un teatro in cui tutto ha inizio e nulla ha mai fine, andrà incontro agli stracci consumati di una vita d’artista con lo spirito bianco di una Venere per sempre giovane.

Sposa Cadavere 250x300

La Sposa Cadavere

La storia originale racconta di un uomo che recita la promessa d’amore per la sua sposa infilando l’anello in quello che crede un ramo fuoriuscito dalla terra. La storia è stata resa celebre dal film d’animazione del 2005 diretto da Tim Burton e Mike Johnson. Quel ramo, poi, si rivelerà essere l’anulare di una donna uccisa nel giorno del suo matrimonio e sepolta in abito da sposa che, grazie a quelle parole, torna in vita legandosi al giovane. Solo l’amore della vera sposa potrà sciogliere quell’incantesimo che, con la promessa di vivere onorando quella vita perduta, fa si che ella possa sciogliere la magia affinché i 2 reali sposi possano coronare il loro sogno d’amore.

 

 

CAST

Beatrice Baldaccini Emily, La Sposa Cadavere
Luca AvaglianoVictor
Natascia Fonzetti Victoria
Niccolò Curradi Zio Ruben
Francesco Gori Martin
Claudia Campolongo Nonna e Maga
Lavinia Pini Lucciola e ensemble
Claudio Corona Belgravius
Roberto Caccavo Prete/Pietronte

 

 

CREDITS

Magnoprog produzione 

Gregory Eve testo

Gianni Calosi e Sebastiano Di Falco scene 

Nicola Magnini luci

Luigi Ceragioli coreografie

Niccolò Gabbrielli costumi

Lapo Ignesti direzione cori

Marco Fallani effetti sonori

Bella Addormentata 250x300

La Bella Addormentata – Russian Classical Ballet

Musiche PYOTR ILYICH TCHAIKOVSKY
Coreografie MARIUS PETIPA
Scenografie RUSSIAN CLASSICAL BALLET
Costumi EVGENIYA BESPALOVA
Direzione Artistica EVGENIYA BESPALOVA

 

La Bella Addormentata, è un incredibile capolavoro del balletto classico.

 

La dimensione del sogno risveglia la magia delle fiabe, un mondo incantato di castelli, foreste, maledizioni e incantesimi. Solo un bacio dell’amor puro spezzerà il sortilegio. Quest’opera, consacrazione del romanticismo, basato sul racconto di Charles Perrault “La Belle au Bois
Dormant”, integrato nello stile francese del XVIII secolo, è considerato una delle pièce che crea più interesse per il pubblico.

 

Questa rappresentazione è una grande sfida per i ballerini, specialmente nell’interpretazione del personaggio principale Princessa Aurora, che richiede uno stile cristallino elegante e fragile.

 

Eseguito dalle principali compagnie mondiali, questo capolavoro di Piotr Tchaikovsky è senza dubbio una delle pagine più belle dell’illustre compositore russo. Melodie eterne come “Rosa Adagio” e “Grande Valse Villageoise” rivelano il lirismo dell’autore. La relazione tra la musica di Čajkovskij e la coreografia di Marius Petipa è così perfetta che sarebbe difficile immaginare un’altra lettura della partitura. Pertanto, la musica e la coreografia in simbiosi geniale hanno reso questa pièce l’Opera più emblematica della danza classica.

 

Questa produzione presenta un incredibile set di bellezza e realismo, costumi prodotti con dettagli sontuosi e barocchi, un ensemble di solisti e un corpo di ballo guidato da star del balletto russo.

Omaggio Morricone 250x300

Omaggio a Morricone – Musiche da Oscar | Special Guest Susanna Rigacci

Un viaggio imperdibile e travolgente dentro l’arte di uno dei più grandi compositori del Novecento: il M° Ennio Morricone. Le sue opere hanno affascinato intere generazioni, facendo di lui il più importante compositore di colonne sonore di tutti i tempi. Sarà un salto nel passato, attraverso inedite rielaborazioni dei famosi brani.

 

 

 

The hateful eight 2016 – regia di Quentin Tarantino
Per un pugno di dollari 1964 – regia di Sergio Leone
Il buono , il brutto e il cattivo 1966 – regia di Sergio Leone
C’era una volta il west 1968 – regia di Sergio Leone
Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto 1970 – Elio Petri
Giu’ la testa 1971 – regia di Sergio Leone
Sacco e Vanzetti 1971 – regia di Giuliano Montaldo
C’era una volta in America 1984 – regia di Sergio Leone
Mission 1986 – regia di Roland Joffè
Nuovo Cinema Paradiso 1988 – regia di Giuseppe Tornatore
Malena 2000 – regia di Giuseppe Tornatore
Se telefonando 1966 – canzone scritta per Mina

 

 

 

M° Andrea Albertini Pianoforte, l’ideatore, creatore e Direttore delle Muse

Ensemble Le Muse Orchestra 

Angelica Depaoli Voce solista

Susanna Rigacci  Con la partecipazione della “Voce di Morricone nel Mondo”

5 Musical Square 18 Ottobre 250x300

Piani Incrociati | Festival Musical Square

Un’avvincente sfida tra generi, con protagonisti 2 musicisti eccezionali che si alterneranno alla tastiera del pianoforte: alcuni tra i più famosi brani del repertorio pianistico classico saranno ripresi ed elaborati in chiave jazz. Il pianoforte sarà campo di battaglia, per un concerto unico che saprà appassionare davvero tutti.

 

 

Programma 

 

Fryderyk Chopin

Notturno op. 9 n. 2 in Mi bemolle Maggiore
Preludio op. 28 n. 4 in Mi minore
Ballata n. 3 op. 47 in La bemolle Maggiore
Scherzo n. 2 op. 31 in Si bemolle minore

 

Claude Debussy
“Danseuses de Delphes” (da Préludes, Ier livre)

 

Maurice Ravel
Sonatina per pianoforte op. 40
Modéré – Mouvement de Menuet – Animé

 

Aprirà il concerto Jacopo Mattavelli, pianoforte (Civica Scuola di Musica C. Abbado)

 

 

Interpreti

 

MICHELE D’ASCENZO pianoforte

LELLO PETRATCA pianoforte jazz

 

 

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6 Musical Square 9 Novembre 250x300

Duo al Quadrato | Festival Musical Square

Un secondo, avvincente appuntamento nel segno della sfida tra linguaggi musicali. Quattro fuoriclasse, specialisti assoluti nei repertori presentati per questa occasione, si sfideranno in un entusiasmante confronto stilistico.
Il lirismo, la passionalità introspettiva, la profondità architettonica della struttura compositiva brahmsiana del repertorio per violino e pianoforte si confronteranno contro la forza dirompente, il virtuosismo estremo del repertorio per sassofono e pianoforte. Una serata
imperdibile per chiudere questa ricca prima edizione del Festival Musical Square.

 

 

Programma 

 

Prima parte “about Brahms” (violino e pianoforte)

Johannes Brahms
Scherzo dalla sonata FAE
Sonata n. 3 in D min op. 108
– Allegro; Adagio; Un poco presto e con sentimento; Presto agitato
Danze Ungheresi n. 4 e 6

 

Seconda parte (sassofono e pianoforte)
Darius Milhaud Scaramouche – Vif; Modérè; Brazileira
Roger Boutry – Divertimento – Allegro non troppo; Andante; Presto
Paul Creston SonataWith vigor; Wiht tranquillity; With gaiety
Roberto Molinelli da Four Pictures from New York – Tango Club

 

 

Interpreti

 

YULIA BERINSKAYA violino

ALESSANDRO AMMARA pianoforte

GAETANO DI BACCO sassofono

GIULIANO MAZZOCCANTE pianoforte

 

Aprirà il concerto Daniele Panizza, pianoforte (Civica Scuola di Musica C. Abbado)

 

 

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A Christmas Carol 250x300

A Christmas Carol – Il Canto di Natale

La Trama

È la vigilia di Natale, nella Londra del 1843, e tutti si accingono a festeggiare la ricorrenza. Solo il vecchio usuraio Ebenezer Scrooge, mal sopporta questa festività. Dopo aver cacciato in malo modo tre uomini che gli chiedono un contributo per i bisognosi, Scrooge, chiuso il negozio, si reca solitario verso la sua dimora. Durante la cena prima di andare a letto, riceve la visita dello spirito di Jacob Marley, suo vecchio socio, morto sette anni prima proprio la notte della vigilia di Natale. Lo spirito di Marley è avvolto da pesanti catene alle cui estremità pendono dei forzieri: catene che sono conseguenza dell’avidità e dell’egoismo perpetrati mentre era in vita. Scrooge, spa­ventato, chiede al vecchio socio come poter evitare la stes­sa sorte e Marley gli rivela di essere ancora in tempo per mutare il suo destino. Prima di congedarsi, gli annuncia l’immediata visita di tre spiriti: quello del Natale passato, quello del Natale presente e quello del Natale futuro. I tre spettri, tra flashback e premonizioni riusciranno a mutare l’indole meschina ed egoista di Scrooge, che si risveglierà la mattina di Natale con la consapevolezza che l’avidità del denaro e l’attaccamento alle sole cose materiali sono sbagliati: finalmente la carità e la fratellanza si faranno largo nel cuore del vecchio usuraio, che per la prima volta trascorrerà il Natale con il nipote Fred e la sua famiglia.

 

Note di regia

Il personaggio di Ebenezer Scrooge, al di là del semplice racconto e del signifi­cato intrinseco della novella dickensiana, potrebbe essere facilmente ricondotto ad una certa tendenza del mondo di oggi: quella dell’indifferenza, dell’intolleranza, dell’essere asociali, pur nell’epoca dei social. Tra un’umanità che va sempre più in fretta, oggi si tende spesso a rinchiudersi nel proprio guscio, nel proprio mondo, con il pro­prio cellulare e i propri auricolari, per isolarsi da tutto e da tutti. Ecco dunque che il monito del defunto amico Marley, che appare a Scrooge nelle vesti di uno spettro proprio per suggerirgli un cambiamento nella sua vita e nel suo carattere, dovrebbe essere un’esortazione per tutti noi, verso un atteggiamento che guardi maggiormente agli altri. Se tutto questo è poi accompagnato dalle meravigliose musiche di Alan Menken, per la prima volta presen­tate in Italia, allora un messaggio così forte non può che divenire vincente e positivo per farci riflettere, sia pure all’interno di una cornice divertente e di intrattenimento, su quanto una maggiore disponibilità verso il prossimo potrebbe cambiare e migliorare le nostre vite.

Fabrizio Angelini

Andrea Casta 250x300

Andrea Casta – The Space Violin Visual Concert

Un’esperienza oltre la musica: un viaggio tra immagini, effetti speciali e un mix esplosivo di pop, rock ed elettronica dance.

 

Andrea Casta, conosciuto come “violinista Jedi” per l’archetto luminoso che evoca la saga di Star Wars, mette al centro del concerto il racconto visivo e fa viaggiare gli spettatori tra natura e futuro, tra effetti speciali e un percorso musicale crossover. Dai Queen a Bowie, da Morricone a Battisti, fino alle produzioni originali di Andrea per una travolgente esperienza da non perdere.

 

Il Visual Concert si accenderà su imponenti ledwall, disegni luci ed effetti immersivi per mettere il pubblico al centro di natura, arte e futuro.

 

Sul palco Andrea sarà accompagnato da IVANIX, dj e sound designer già al suo fianco nei vari tour internazionali, e da Paolo Zanetti, affermato chitarrista del panorama pop italiano.

 

Untitled Design

Sergio Caputo – UN SABATO ITALIANO 40 SHOW

“UN SABATO ITALIANO SHOW 40”

LO SHOW DEL QUARANTENNALE

 

Sergio Caputo in Big Band

 

 

Nell’aprile del 1983 esce in Italia un album anomalo, una musica diversa da tutto ciò che andava di moda in quel periodo, accompagnata da testi altrettanto inusuali. Il titolo dell’album è “Un Sabato Italiano”, interamente scritto e interpretato da Sergio Caputo, un giovane pubblicitario con l’hobby della musica; l’album è un mix di swing e blues che racconta storie di vita vissuta in uno stile letterario ispirato alla poesia moderna e neorealista. Inaspettatamente, pur nella sua stranezza l’album è un successo immediato, e segna per Sergio Caputo l’inizio di una lunga carriera musicale. Pochi avrebbero però immaginato che il suo primo album così “diverso” dalle logiche commerciali sarebbe diventato un classico della musica italiana, capace di scavalcare generazioni, ed arrivare ancora attuale nel nuovo millennio, per celebrare il suo quarantennale, amato da un pubblico che in gran parte non era neanche nato quando esso uscì.

 

Ora, dopo 19 album, molte compilations e migliaia di concerti sulle spalle, Sergio Caputo – che oggi vive in Francia dopo una lunga parentesi americana – si appresta a celebrare il quarantennale di “Un Sabato Italiano” con un tour, accompagnato da una “Big Band”, un tour attesissimo da fans vecchi e nuovi.

 

 

Il tour partirà in primavera e si intitola “UN SABATO ITALIANO 40 SHOW“. Il concerto prevede l’esecuzione dal vivo dell’intero album, più gli immancabili hits che lo hanno seguito, come ad esempio “Italiani Mambo”, L’Astronave che arriva”, “il Garibaldi Innamorato” ed altri successi cari al pubblico.

 

La formazione è di “settetto” – una “big band” composta da Sergio (chitarra e lead vox ) e da musicisti di altissimo profilo come Fabiola Torresi (basso e voce), Alessandro Marzi (batteria e voce), Paolo Vianello (piano), Alberto Vianello (sax), Luca Iaboni (tromba) e Lorenzo De Luca (sax alto).

250x300 Mi Lirico Sito Lver

La vie en Rose…Bolero

Il ritorno di LA VIE EN ROSE… BOLERO

sul palcoscenico del Lirico Giorgio Gaber

 

L’acclamata produzione finalmente in scena a Milano

 

 

È ormai considerata una serata cult della Compagnia. Una produzione che negli ultimi 10 anni, tra sold out e standing ovation, ha girato il mondo conquistando ovunque: dalla Russia al Marocco, dalla Francia alla Spagna, Estonia, Lettonia, Finlandia, Svizzera e molti altri Paesi.

 

 

“La prima parte fa vibrare il cuore con le più belle canzoni di Charles Aznavour, Jacques Brel, Edith Piaf e Yves Montand…”, “La vie en rose… Bolero” è una realtà che annuncia un successo non solo consolidato, prevedibilmente crescente”, “lo spettacolo all’insegna di una meravigliosa intesa di pàthos tra passi, note, testi…”. Queste sono solo alcune delle parole riservate alla produzione che sarà al Teatro Lirico Giorgio Gaber dal 14 al 16 aprile.

 

Nella prima parte un collage di coreografie realizzato su alcune tra le più belle canzoni di Charles Aznavour, Jacques Brel, Edith Piaf, Yves Montand. Successi indimenticabili come La Bohème, Toutes les visage de l’amour, Les comédiens, Hier encore, Sur la table e tanti altri sul palcoscenico diventano storie, in una versione danzata che stupisce, diverte, emoziona.

 

I quadri coreografici sono concepiti per interpretare i testi poetici che spaziano dall’ironia alla nostalgia per raccontare storie di tutti i giorni ed emozioni individuali in un’intesa perfetta tra i passi e le note. Il resto lo fanno loro, i danzatori del Balletto di Milano, interpreti sublimi per tecnica e sensibilità artistica. Sanno coinvolgere, trascinare, emozionare, passando da momenti esplosivi ed energici ad altri più raffinati e delicati con disinvoltura e spaziando tra le varie tecniche.

 

Dans tes bras chiude la prima parte e, con il suo sottofondo musicale inconfondibile, fa da preludio al Bolero di Ravel. Il celeberrimo brano di Maurice Ravel nel crescendo musicale accompagna il crescendo coreografico: da gioco di seduzione e attrazione verso un’essere simile, ad un moltiplicarsi di incontri.

 

Nei tanti brani della serata brillano i talenti di Alessandro Orlando, principal del Balletto di Milano, Paloma Bonnin, Amanda Hall, Carlotta De Mattei, Annarita Maestri, Gioia Pierini, Alessia Sasso, Giusy Villarà, Mattia Imperatore, Hiroki Inokuchi, Emanuel Ippolito, Davide Mercoledisanto, Luca Novello e Alberto Viggiano.

 

 

BALLETTO DI MILANO diretto da Carlo Pesta è tra le Compagnie italiane più prestigiose. Riconosciuto e sostenuto da Ministero della Cultura, da Regione Lombardia da cui ha ottenuto anche il prestigioso Riconoscimento di Rilevanza Regionale e dal Comune di Milano, il Balletto di Milano svolge la propria attività nei maggiori teatri italiani e all’estero dove è presente in teatri ed istituzioni di primo piano. Il Balletto di Milano è in residenza al Teatro Lirico Giorgio Gaber e vanta un organico formato da danzatori diplomati presso le migliori Accademie internazionali e un ampio ed esclusivo repertorio che spazia dai grandi titoli classici rivisitati a produzioni esclusive

 

 

www.ballettodimilano.com