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Carmen | Balletto di Milano

Carmen, bella e anticonformista, passionale e desiderata, sfida chiunque voglia sottometterla, e il Destino, ben descritto dall’onnipresente leitmotiv della musica, sono i protagonisti dell’esclusiva versione del Balletto di Milano.

 

Un’ammaliante faccia a faccia in cui Carmen comprenderà che l’unico modo per vivere come desidera è piegarsi a Lui, al fatum, e accettare la morte imminente che le è stata annunciata dalle carte.

 

È il confronto/ scontro tra la gitana simbolo di seduzione e femminilità e l’inquietante figura a condurre la vicenda sin dalla prima scena. È infatti il Destino a mettere sulla strada di Carmen prima Don Josè e successivamente Escamillo, a svelarsi man mano attraverso i simboli delle carte (l’amore, il tradimento, la morte), ad armare la mano di Don Josè e, nel finale, a portare Carmen con sè.

 

Don Josè, il torero Escamillo e Micaela sono gli altri interpreti principali di questo balletto ricco di coreografie coinvolgenti: dalla celeberrima Habanera, agli appassionati pas de deux e alle tante e vivaci danze d’assieme di Gitani, Soldati e Sigaraie realizzate sulle stupende musiche di Georges Bizet. La produzione non tradisce le aspettative per la tradizione, restando fedele sia alla novella di Prosper Mérimée che all’opera di Georges Bizet.

 

Balletto in due atti su musiche di Georges Bizet

liberamente ispirato al novella di Prosper Mérimée

 

Coreografie di Agnese Omodei Salè

Scenografica di Marco Pesta 

Direzione Artistica Carlo Pesta

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Notre-Dame de Paris |Balletto di Milano

Notre-Dame de Paris
Nuova produzione 2022

 

Un nuovo balletto ispirato al celebre romanzo di Victor Hugo che, nella Parigi del 1482, ha come protagonista Quasimodo, il campanaro gobbo della cattedrale, perdutamente innamorato della zingara Esmeralda.

 

Affascinato dalla bella gitana anche Frollo, arcidiacono di Notre Dame, personaggio che darà vita ad una serie di intrecci che mettono in luce le dinamiche tipiche dei rapporti umani, dalla gelosia alla passione, le stesse che rendono ancora attuale il racconto scritto quasi due secoli fa.

 

La creazione di Notre-Dame de Paris di Stephen Delattre per il Balletto di Milano rispetta fedelmente la storia di Esmeralda e di come, in un mondo sempre più votato all’apparenza, l’aspetto esteriore e il modo in cui si appare sia oggetto di giudizio – e pregiudizio – da parte della gente.

 

Uno spettacolo emozionante e coinvolgente per la bravura degli interpreti impegnati nelle tante ed avvincenti coreografie, per le musiche e per l’allestimento scenografico.

Balletto in due atti liberamente ispirato al romanzo di Victor Hugo

su musiche di Autori vari

Coreografia di Stephen Delattre
Scenografia di Marco Pesta
Corpo di ballo, solisti e primi ballerini del Balletto di Milano

Coordinamento musica di Davidson Jaconello

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Lo Schiaccianoci | Balletto di Milano

Lo spettacolo natalizio per eccellenza!

 

L’ ambientazione anni ’20 con i suoi colori vivaci negli arredi e gli elegantissimi costumi sempre in stile conducono immediatamente nel clima della fiaba natalizia per eccellenza.

 

La rivisitazione del celebre balletto di repertorio nulla toglie alla magia della storia originale poiché in questo Schiaccianoci c’è tutto quanto il pubblico si aspetta: dall’albero di Natale alla nevicata, dall’allestimento e costumi importanti alle scarpette da punta… con un pizzico di svecchiamento. Creato da due giovani è infatti un balletto brillante e ricco di verve, realizzato con gli occhi e il gusto di oggi.

 

Il frizzante primo atto scorre tra le le danze dei genitori, quelle di bambini vivacissimi e inaspettate gag tra il dispettoso Fritz e Drosselmeyer. Gli insoliti costumi dei topi e soldatini nella consueta battaglia, un paesaggio innevato dal sapore impressionista per la sempre attesa danza dei candidi fiocchi di neve infondono un’originalità particolarmente apprezzata.

 

Il secondo atto, dopo il divertissement con le sue belle danze e l’esplosione di gioia e colori del Valzer dei fiori, culmina in uno spettacolare grand pas de deux ricco di virtuosismi mozza fiato in cui si mettono in luce le eccezionali caratteristiche tecniche e artistiche dei protagonisti.

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OBLIVION in TUTTORIAL

Guida contromano alla contemporaneità

 

uno spettacolo di e con gli OBLIVION:

GRAZIANA BORCIANI, DAVIDE CALABRESE, FRANCESCA FOLLONI,

LORENZO SCUDA, FABIO VAGNARELLI

 

scene LORENZA GIOBERTI, costumi ERIKA CARRETTA,

disegno luci ANDREA VIOLATO

 

regia GIORGIO GALLIONE

 

Gli Oblivion, incantati dal richiamo suadente del Metaverso, si proiettano nello spazio-tempo con questo nuovo spettacolo interamente dedicato alla contemporaneità.

 

TUTTORIAL è una realtà alternativa dove Galileo Galilei è una star di TikTok, Leonardo da Vinci non riesce a produrre contenuti virali e Marco Mengoni canta all’Ikea. Senza senso e senza tempo, personaggi di varie epoche allietano le giornate dei loro follower in cambio dell’agognato successo. Dare piacere per monetizzare, in pratica il mestiere più antico del mondo.

E tutti sono ben felici di farlo, a partire dai cinque Oblivion che spaziano dai litigi tra Bell e Meucci sull’invenzione del telefono, al presentarci le creature tipiche delle modernità come l’infaticabile Rider e il pavido Leone da Tastiera fino ad arrivare alla satira di costume, alla politica e all’attualità.
E in questa folle playlist non poteva mancare una vecchia conoscenza del gruppo, il caro Alessandro Manzoni che questa volta vuole ambientare i suoi Promessi Sposi nelle serie TV più famose di tutti i tempi.

 

TUTTORIAL è un vero e proprio strumento di orientamento grazie al quale in poche e semplici note, i grandi interrogativi umani avranno risposte alla portata di tutti; uscirete dal teatro più saggi di Siri, più fluidi di D’Annunzio, più caldi del riscaldamento globale.

 

Con il virtuosismo dei loro arrangiamenti, effetti sonori avveniristici e quella innata voglia di distruggere gli schemi, gli Oblivion cantano, suonano, percuotono diventando anche l’orchestra di loro stessi e realizzano ogni sera un anti musical carbonaro a metà tra avanspettacolo e dj-set.

 

TUTTORIAL è la guida galattica per autostoppisti moderni adatta a tutti: Boomer, Millenials, gen. Z, gen. Alpha, Neanderthal.

 

É la risposta alla transizione digitale. Questa è la transizione musicale! 

Lago Dei Cigni 250x300

Il Lago dei Cigni, ovvero il Canto – Balletto di Roma con Carola Puddu

Luciano Carratoni presenta Il Lago dei Cigni, ovvero il Canto. Nuovo allestimento 2023, liberamente ispirato a Il Lago dei Cigni e all’atto unico di Anton Čechov Il Canto del Cigno.

 

Cigno Nero Carola Puddu 

Cigno Bianco Roberta De Simone 

Coreografia e regia Fabrizio Monteverde

Musiche P.I. Čajkovskij

Costumi Santi Rinciari

Light designer Emanuele De Maria

Costumi realizzati da Opificio della Moda e del Costume

Realizzazione maschere Crea FX effetti speciali

 

 

PRESENTAZIONE

 

Tra le suggestioni di una favola d’amore crudele e i simboli di un’arte che sovrasta la vita, Fabrizio Monteverde reinventa il più famoso dei balletti di repertorio classico su musica di P. I. Čajkovskij, garantendo quell’originalità coreografica e registica unica che da sempre ne caratterizza le creazioni e il successo.

 

Capolavoro del balletto, sintesi perfetta di composizione coreografica accademica e notturno romantico, di chiarezza formale e conturbanti simbologie psicoanalitiche, Il Lago dei Cigni è una favola senza lieto fine in cui i due amanti protagonisti, Siegfried e Odette, pagano con la vita la passione che li lega. Una di quelle “favole d’amore in cui si crede nella giovinezza” avrebbe detto Anton Čechov, scrivendo nell’atto unico Il canto del cigno (1887) di un attore ormai vecchio e malato che ripercorre in modo struggente i mille ruoli di una lunga carriera.

 

Con dichiarata derivazione intellettuale dallo scrittore russo, il Lago di Monteverde trova ne Il Canto il proprio naturale compimento drammaturgico e in un percorso struggente di illusioni e memoria porta in scena un gruppo di “anziani” ballerini che, tra le fatiche di una giovinezza svanita e la nevrotica ricerca di un finale felice, ripercorrono gli atti di un ulteriore, “inevitabile” Lago. Persi tra i ruoli di una lunga carriera, i danzatori stanchi di un’immaginaria compagnia decaduta si aggrapperanno ad un ultimo Lago, tra il ricordo sofferto di un’arte che travolge la vita e il tentativo estremo di rimandarne il finale.

 

Individualità imprigionate in una coazione a ripetere, sabotatori della propria salvifica presa di coscienza oltre i ruoli di una vita svanita, gli interpreti ripercorreranno la trama di un Lago senza fine, reiterandovi gesti e legami nella speranza straziante di sopravvivere al finale di una replica interminabile. Condannata ad una perenne metamorfosi, donna a metà tra il bene e il male, Odette/Odile sarà cigno e principessa, buona e crudele, amante fedele e rivale beffarda. Metafora di un’arte che non conosce traguardo, cercherà se stessa in un viaggio tormentato d’amore, tradimento, prigionia e liberazione. In un teatro in cui tutto ha inizio e nulla ha mai fine, andrà incontro agli stracci consumati di una vita d’artista con lo spirito bianco di una Venere per sempre giovane.

Sposa Cadavere 250x300

La Sposa Cadavere

La storia originale racconta di un uomo che recita la promessa d’amore per la sua sposa infilando l’anello in quello che crede un ramo fuoriuscito dalla terra. La storia è stata resa celebre dal film d’animazione del 2005 diretto da Tim Burton e Mike Johnson. Quel ramo, poi, si rivelerà essere l’anulare di una donna uccisa nel giorno del suo matrimonio e sepolta in abito da sposa che, grazie a quelle parole, torna in vita legandosi al giovane. Solo l’amore della vera sposa potrà sciogliere quell’incantesimo che, con la promessa di vivere onorando quella vita perduta, fa si che ella possa sciogliere la magia affinché i 2 reali sposi possano coronare il loro sogno d’amore.

 

 

CAST

Beatrice Baldaccini Emily, La Sposa Cadavere
Luca AvaglianoVictor
Natascia Fonzetti Victoria
Niccolò Curradi Zio Ruben
Francesco Gori Martin
Claudia Campolongo Nonna e Maga
Lavinia Pini Lucciola e ensemble
Claudio Corona Belgravius
Roberto Caccavo Prete/Pietronte

 

 

CREDITS

Magnoprog produzione 

Gregory Eve testo

Gianni Calosi e Sebastiano Di Falco scene 

Nicola Magnini luci

Luigi Ceragioli coreografie

Niccolò Gabbrielli costumi

Lapo Ignesti direzione cori

Marco Fallani effetti sonori

Bella Addormentata 250x300

La Bella Addormentata – Russian Classical Ballet

Musiche PYOTR ILYICH TCHAIKOVSKY
Coreografie MARIUS PETIPA
Scenografie RUSSIAN CLASSICAL BALLET
Costumi EVGENIYA BESPALOVA
Direzione Artistica EVGENIYA BESPALOVA

 

La Bella Addormentata, è un incredibile capolavoro del balletto classico.

 

La dimensione del sogno risveglia la magia delle fiabe, un mondo incantato di castelli, foreste, maledizioni e incantesimi. Solo un bacio dell’amor puro spezzerà il sortilegio. Quest’opera, consacrazione del romanticismo, basato sul racconto di Charles Perrault “La Belle au Bois
Dormant”, integrato nello stile francese del XVIII secolo, è considerato una delle pièce che crea più interesse per il pubblico.

 

Questa rappresentazione è una grande sfida per i ballerini, specialmente nell’interpretazione del personaggio principale Princessa Aurora, che richiede uno stile cristallino elegante e fragile.

 

Eseguito dalle principali compagnie mondiali, questo capolavoro di Piotr Tchaikovsky è senza dubbio una delle pagine più belle dell’illustre compositore russo. Melodie eterne come “Rosa Adagio” e “Grande Valse Villageoise” rivelano il lirismo dell’autore. La relazione tra la musica di Čajkovskij e la coreografia di Marius Petipa è così perfetta che sarebbe difficile immaginare un’altra lettura della partitura. Pertanto, la musica e la coreografia in simbiosi geniale hanno reso questa pièce l’Opera più emblematica della danza classica.

 

Questa produzione presenta un incredibile set di bellezza e realismo, costumi prodotti con dettagli sontuosi e barocchi, un ensemble di solisti e un corpo di ballo guidato da star del balletto russo.

Omaggio Morricone 250x300

Omaggio a Morricone – Musiche da Oscar | Special Guest Susanna Rigacci

Un viaggio imperdibile e travolgente dentro l’arte di uno dei più grandi compositori del Novecento: il M° Ennio Morricone. Le sue opere hanno affascinato intere generazioni, facendo di lui il più importante compositore di colonne sonore di tutti i tempi. Sarà un salto nel passato, attraverso inedite rielaborazioni dei famosi brani.

 

 

 

The hateful eight 2016 – regia di Quentin Tarantino
Per un pugno di dollari 1964 – regia di Sergio Leone
Il buono , il brutto e il cattivo 1966 – regia di Sergio Leone
C’era una volta il west 1968 – regia di Sergio Leone
Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto 1970 – Elio Petri
Giu’ la testa 1971 – regia di Sergio Leone
Sacco e Vanzetti 1971 – regia di Giuliano Montaldo
C’era una volta in America 1984 – regia di Sergio Leone
Mission 1986 – regia di Roland Joffè
Nuovo Cinema Paradiso 1988 – regia di Giuseppe Tornatore
Malena 2000 – regia di Giuseppe Tornatore
Se telefonando 1966 – canzone scritta per Mina

 

 

 

M° Andrea Albertini Pianoforte, l’ideatore, creatore e Direttore delle Muse

Ensemble Le Muse Orchestra 

Angelica Depaoli Voce solista

Susanna Rigacci  Con la partecipazione della “Voce di Morricone nel Mondo”

A Christmas Carol 250x300

A Christmas Carol – Il Canto di Natale

La Trama

È la vigilia di Natale, nella Londra del 1843, e tutti si accingono a festeggiare la ricorrenza. Solo il vecchio usuraio Ebenezer Scrooge, mal sopporta questa festività. Dopo aver cacciato in malo modo tre uomini che gli chiedono un contributo per i bisognosi, Scrooge, chiuso il negozio, si reca solitario verso la sua dimora. Durante la cena prima di andare a letto, riceve la visita dello spirito di Jacob Marley, suo vecchio socio, morto sette anni prima proprio la notte della vigilia di Natale. Lo spirito di Marley è avvolto da pesanti catene alle cui estremità pendono dei forzieri: catene che sono conseguenza dell’avidità e dell’egoismo perpetrati mentre era in vita. Scrooge, spa­ventato, chiede al vecchio socio come poter evitare la stes­sa sorte e Marley gli rivela di essere ancora in tempo per mutare il suo destino. Prima di congedarsi, gli annuncia l’immediata visita di tre spiriti: quello del Natale passato, quello del Natale presente e quello del Natale futuro. I tre spettri, tra flashback e premonizioni riusciranno a mutare l’indole meschina ed egoista di Scrooge, che si risveglierà la mattina di Natale con la consapevolezza che l’avidità del denaro e l’attaccamento alle sole cose materiali sono sbagliati: finalmente la carità e la fratellanza si faranno largo nel cuore del vecchio usuraio, che per la prima volta trascorrerà il Natale con il nipote Fred e la sua famiglia.

 

Note di regia

Il personaggio di Ebenezer Scrooge, al di là del semplice racconto e del signifi­cato intrinseco della novella dickensiana, potrebbe essere facilmente ricondotto ad una certa tendenza del mondo di oggi: quella dell’indifferenza, dell’intolleranza, dell’essere asociali, pur nell’epoca dei social. Tra un’umanità che va sempre più in fretta, oggi si tende spesso a rinchiudersi nel proprio guscio, nel proprio mondo, con il pro­prio cellulare e i propri auricolari, per isolarsi da tutto e da tutti. Ecco dunque che il monito del defunto amico Marley, che appare a Scrooge nelle vesti di uno spettro proprio per suggerirgli un cambiamento nella sua vita e nel suo carattere, dovrebbe essere un’esortazione per tutti noi, verso un atteggiamento che guardi maggiormente agli altri. Se tutto questo è poi accompagnato dalle meravigliose musiche di Alan Menken, per la prima volta presen­tate in Italia, allora un messaggio così forte non può che divenire vincente e positivo per farci riflettere, sia pure all’interno di una cornice divertente e di intrattenimento, su quanto una maggiore disponibilità verso il prossimo potrebbe cambiare e migliorare le nostre vite.

Fabrizio Angelini

Andrea Casta 250x300

Andrea Casta – The Space Violin Visual Concert

Un’esperienza oltre la musica: un viaggio tra immagini, effetti speciali e un mix esplosivo di pop, rock ed elettronica dance.

 

Andrea Casta, conosciuto come “violinista Jedi” per l’archetto luminoso che evoca la saga di Star Wars, mette al centro del concerto il racconto visivo e fa viaggiare gli spettatori tra natura e futuro, tra effetti speciali e un percorso musicale crossover. Dai Queen a Bowie, da Morricone a Battisti, fino alle produzioni originali di Andrea per una travolgente esperienza da non perdere.

 

Il Visual Concert si accenderà su imponenti ledwall, disegni luci ed effetti immersivi per mettere il pubblico al centro di natura, arte e futuro.

 

Sul palco Andrea sarà accompagnato da IVANIX, dj e sound designer già al suo fianco nei vari tour internazionali, e da Paolo Zanetti, affermato chitarrista del panorama pop italiano.